Dizionario Poker Texas Hold’em
Guardando i tornei di poker in tv, giocando al casinò o in una poker room online, ti sarai reso conto che il mondo del poker texas hold’em è pieno di termini specialistici, soprattutto in lingua inglese. Ma oltre ai termini classici, quelli che descrivono le fasi del gioco, le posizioni al tavolo o le possibili azioni, si stanno sempre più diffondendo anche dei termini gergali dovuti all’italianizzazione di termini inglesi.
Il linguaggio parlato dai pokeristi, il “pokerese” può essere considerato quasi una vera e propria lingua. Abbiamo quindi realizzato questo dizionario pokeristico, una sorta di wiki o vocabolario dove è possibile trovare il significato, la spiegazione e le definizioni dei principali termini del gioco del poker texano e dello slang utilizzato dai pokeristi. Il linguaggio del texas hold’em è infatti importante quasi quanto le sue regole.
Vocabolario Poker alla Texana
3-bet: three-bet indica il secondo rilancio in un giro di puntate. In pratica è un re-raise, cioè il primo rilancio sul rilancio già effettuato. Esempio se il giocatore A punta (bet), il giocatore B rilancia (raise), il giocatore C che controrilancia effettua un 3-bet. In italiano si pronuncia “tribettare”.
4-bet: il four-bet è un contro – controrilancio in un giro di puntate. Quindi ad esempio se il e il giocatore A punta (bet), il giocatore B rilancia (raise), il giocatore C che controrilancia ( 3-bet), il giocatore D che controrilancia a sua volta effettua un 4-bet.
All in: quando un giocatore fa all-in punta tutte le chip a sua disposizione.
Ante: piccola puntata obbligatoria che deve essere fatta da tutti i giocatori prima di ricevere le due carte personali. Di solito nel texas hold’em viene applicata solamente nelle fasi avanzate dei tornei. L’importo degli ante è differente da quello dei bui.
Bad beat: significa “batosta”, ed indica la situazione in cui un giocatore con la mano di gran lunga favorita viene sconfitto dal giocatore con la mano largamente sfavorita, che vince quindi in modo fortunoso.
Bet: indica sia l’atto di puntare che la puntata.
Betting line: nei tavoli da gioco professionali è la linea o zona oltre la quale si mettono le puntate.
Big blind: la maggiore puntata obbligatoria prima della distribuzione delle carte. Abbreviato “BB”.
Big slick: quando si hanno Asso e Re come carte personali. Slick significa “scivoloso” e infatti questa coppia spesso porta a grandi perdite. In slang americano la coppia A-K viene anche chiamata “Anna Kournikova” perché come la tennista è una mano molto bella ma che vince di rado.
Blank: quando scende tra le carte comuni una carta che non serve a nessun giocatore.
Bluff: bluffare significa fingere di avere una mano differente da quella che si ha realmente in modo da spingere gli avversari ad abbandonare lamano (fold).
Bottone: vedi dealer.
Burn a card: significa “bruciare una carta” e indica l’azione compiuta dal mazziere prima di mostrare le carte al flop, al turn e al river. Prima di scoprire le carte, infatti, il mazziere ne scarta una, e in gergo si dice che viene “bruciata” una carta.
Buy in: costo di iscrizione ad un torneo o la somma che bisogna pagare per sedersi a un tavolo.
C-bet: vedi “continuation bet”.
Call: fare call significa chiamare, cioè mettere nel piatto la cifra equivalente a quella puntata da un altro giocatore.
Calling station: giocatore incline a chiamare molte puntate. Si tratta di un giocatore che fa sempre call, cioè che vede sempre le puntate degli avversari e rilancia poche volte.
Carte comuni: le cinque carte che vengono scoperte al centro del board (tavolo). Tre vengono scoperte al flop, una al turn e una al river.
Carte personali: le due carte coperte che vengono servite a ogni giocatore all’inizio di ogni mano.
Check: passare l’azione al giocatore successivo senza effettuare alcuna puntata. Consente di restare in gioco senza puntare.
Check-raise: fare check e poi rilanciare in seguito alla puntata di un avversario nel corso dello stesso giro di puntate.
Chips: sono i gettoni, o fiches, che vengono utilizzati per fare le puntate.
Chip leader: è il giocatore al tavolo che ha il maggior numero di chips.
Coin flip: letteralmente significa “lancio della monetina”. Si ha quando entrambi i giocatori rimasti in gara hanno una probabilità di vittoria del 50% circa.
Combo draw: combinazione di progetti nella stessa mano (esempio posso fare sia scala che colore).
Computer hand: è la mano iniziale media, la “mano del computer”, ed è Donna-Sette (Q-7).
Cut Off: è la posizione alla destra del bottone, è il penultimo a parlare
Connectors: due carte in sequenza, che possono essere dello stesso seme o di semi differenti. Ad esempio 5-6 oppure 7-8, ecc. Sono due carte di valore vicino che possono essere utili in un progetto di scala.
Continuation bet: quando un giocatore continua a puntare al flop dopo aver rilanciato al pre-flop. È una puntata continuativa.
Counterfeit: significa “contraffazione”, e indica la situazione quando una o più carte che scendono sul board privano di valore la mano di un giocatore. Esempio se un giocatore ha in mano A-5 e l’altro 9-9 e sul board al turn sono presenti 10-10-J-Q, il fatto che al river esca una Donna è un counterfeit in quanto vanifica la doppia coppia del secondo giocatore (di 10 e 9) visto che la miglior mano per entrambi comprende la doppia coppia di 10 e Q presente sul board, ma il primo giocatore ha il kicker più alto (l’Asso) e quindi vince la mano.
Dealer: indica il giocatore che agisce per ultimo in un round di puntate. È l’ultimo a parlare quindi è la migliore posizione al tavolo. Viene identificato dal bottone con la lettera “D”.
Double up: quando un giocatore punta tutte le sue chip contro un avversario (cioè fa all in) e vince, raddoppiando il suo stack. In italiano “doubleuppare” significa fare double-up.
Drawing dead: un giocatore è detto “drawing dead” quando non può più uscire una carta che gli permetta di battere l’avversario. Indica una mano che non può più vincere.
Fifth street: è la quinta carta comune, chiamata anche river.
Flop: sono le prime tre carte comuni che vengono scoperte tutte insieme.
Fold equity: visto che nel texas hold’em è possibile vincere una mano o allo showdown oppure facendo foldare l’avversario, la fold equity è possibilità di riuscire a far abbandonare la mano al giocatore avversario.
Foldare: fare fold.
Four-bet: il terzo rilancio in un giro di puntate.
Fourth street: è la quarta carta comune, chiamata anche turn.
Freeroll: torneo a iscrizione gratuita, a cui quindi si può partecipare senza pagare spese di iscrizione.
Full: mano composta da un tris e da una coppia (esempio A-A-K-K-K).
Grindare: termine italianizzato dall’inglese “to grind”, cioè macinare. Indica chi gioca molto, soprattutto online con più tavoli aperti contemporaneamente.
Guerra di bui: quando al pre-flop foldano tutti e restano in gioco solo il piccolo e il grande buio.
Heads up: quando due giocatori si affrontano in un testa a testa. Si ha un heads-up quando in una mano o in un torneo restano in gioco solamente due giocatori.
Hole cards: le due carte personali che vengono servite a ogni giocatore. Chiamate anche “Pocket Cards”.
Kicker: la carta di accompagno. Tra le due carte personali è la carta di accompagnamento in una certa combinazione
Late position: le ultime posizioni prima del bottone.
Limp: situazione in cui un giocatore vede il piatto senza rilanciare. Significa che quando si è al pre-flop, si fa solo call sull’importo del big bind e nessuno rilancia. In italiano si dice “limpare”.
Loose: giocatore “aperto” che entra sempre in partita anche in situazioni svantaggiose. È un giocatore che tende a prendere parte a molte mani e passa raramente, soprattutto nel pre-flop.
Maniac: giocatore molto aggressivo, che gioca praticamente qualsiasi mano.
Mono out: quando c’è una sola carta in tutto il mazzo che ci può permettere di realizzare un punto
Middle position: una delle posizioni tra UTG e CUT-OFF
Minimum re-raise: rilancio minimo, cioè il doppio delle puntata meno il grande buio
Muck: il mucchio delle carte inattive, cioè delle carte scartate (o bruciate) dal dealer e di quelle che vengono abbandonate dai giocatori che fanno fold. Indica anche l’atto del buttare via le carte senza mostrarle.
Numero di Big Blinds: la quantità di grandi bui contenuti in uno stack.
Nut o Nuts: la miglior mano possibile.
Offsuit: carte di semi differenti.
Outs: carte ancora presenti nel mazzo in grado di migliorare la nostra mano e quindi portarci a punto. In pratica sono quelle carte che ci permettono di realizzare un progetto. Un out è una carta o più carte che possono trasformare una mano in una mano vincente.
Passare: significa fare fold, cioè abbandonare la mano.
Piatto: la somma totale delle chip in gioco in un determinato momento.
Poker face: espressione impassibile, che non rilascia tell, cioè gesti involontari del corpo che possono rivelare la nostra mano.
Pocket cards: le due carte personali (coperte) che vengono servite a ogni giocatore. Chiamate anche “Hole Cards”
Pocket pair: quando si ha una coppia in mano.
Posizione: la posizione a cui ci si trova al tavolo rispetto al bottone del dealer.
Pot: chips totali presenti sul piatto.
Pot commitment: quando lo stack è così ridotto rispetto al pot da giustificare un call. La parte rimanente del nostro stack è talmente piccola che non ha senso ritirarsi dal gioco, quindi conviene fare call anche se si è sfavoriti rispetto all’avversario e si hanno poche chance di vittoria.
Pot equity: la parte di piatto che ci spetta di vincere nel lungo periodo con quel tipo di carte in quel preciso momento. Esempio A-A vs K-K ha una pot equity di 82% rispetto a 18%.
Pot odds: rapporto tra il call e il piatto. Esempio il piatto è 100 e un avversario punta 100. Se io faccio call di 100 allora ho questi dati: call=100, piatto=300 (nel valore del piatto devo includere anche il mio call), quindi pot odd= 100/300=0,33. Ho quindi il 33% di pot odds. Esprime il rapporto tra l’ammontare della nostra puntata e il piatto. Nell’esempio precedente se mi servono 100 chip per il call in un piatto di 300, allora il rapporto è 3:1, cioè se vinco intasco tre volte quello che ho puntato.
Pre-flop: il giro di puntate che viene fatto quando si hanno solamente le due carte personali, prima che venga mostrato il flop.
Progetto: una mano che può essere chiusa da un giocatore con delle specifiche carte.
Progetto di scala a incastro: quando si può realizzare una scala grazie a una carta che si “incastra” tra le quattro che si hanno in mano. Esempio ho 4-5-7-8 e grazie al 6 posso chiudere una scala a incastro.
Progetto di scala a doppio incastro: quando ho una mano che può diventare scala grazie a due carte. Esempio ho come carte personali J-6 e sul board sono presenti K-9-8-7, quindi posso fare scala sia con un Dieci (J-10-9-8-7) che con un Cinque (9-8-7-6-5).
Progetto di scala bilaterale: quando si può chiudere la scala grazie a due carte situate agli estremi. È una scala che può essere realizzata aggiungendo una carta all’inizio o alla fine della sequenza. Esempio si hanno 6-7-8-9 e si può chiudere la scala sia col 5 che col 10
Puntare: mettere nel piatto un determinato ammontare di chip. In inglese si dice “bet”.
Puntata: la quantità di chip che un giocatore scommette in una mano. In inglese si dice “Bet”.
Push or fold: situazione in cui si può solamente foldare o andare all-in.
Rake: è la percentuale di ogni piatto che viene trattenuta dalla poker room. Significa “rastrello”.
Rainbow: significa “arcobaleno” e indica quando sul board sono presenti carte comuni di semi diversi e non c’è nessuna possibilità di fare colore.
Raise: il minimo è il doppio del grande buio. Di solito un rilancio standard è 3 volte il grande buio.
Range: stima delle mani che un avversario potrebbe avere.
Re-raise: controrilancio, cioè un rilancio effettuato dopo un rilancio di un altro giocatore.
Rilancio: termine italiano che indica il “raise”.
River: è la quinta e ultima delle carte comuni che vengono mostrate sul tavolo.
Rock: giocatore passivo che gioca poche mani. È un giocatore solido.
Rocket: letteralmente “il missile”. Quando si hanno come carte personali due Assi. In slang pokeristico americano la coppia A-A viene anche chiamata American Airlines.
Runner runner: combinazione fortunata in cui escono due carte che ci aiutano a fare punto sia al turn che al river.
Scala reale: scala di colore all’Asso (A-K-Q-J-10 dello stesso seme).
Scary card: carta che mette paura e intimorisce, perché apre la possibilità a nuove combinazioni
Semi bluff: è un bluff che però può ancora concretizzarsi in una mano vincente (esempio quando si hanno quattro quinti di colore). Si ha quindi un semi-bluff quando un giocatore punta forte come se avesse una mano che in realtà non ha ancora, per far credere agli avversari di averla.
Set: situazione in cui si fa un tris grazie ad una coppia in mano e ad una carta di quelle comuni presenti sul board.
Set over set: situazione in cui due giocatori realizzano un tris al flop con una coppia in mano e una carta comune tra le tre del flop.
Shark: giocatore aggressivo che sceglie con cura le mani con cui giocare.
Showdown: la parte finale della mano, in cui si mostrano le carte e si decreta il vincitore. E’ quello che succede dopo che si è concluso il giro di puntate al river. In pratica è l’atto che conclude una mano, in cui i giocatori rimasti in gioco mostrano le loro carte personali e viene decretato chi vince il piatto.
Shuffle up and deal: significa “dealer, mescola le carte e distribuiscile”
Sit & go: partita di poker che inizia quando tutti i posti previsti vengono occupati da giocatori. Nel sit’n’go o sit and go c’è un numero di partecipanti prefissato e il torneo inizia quando il numero di giocatori previsto è stato raggiunto e tutti hanno preso posto. Ad esempio un “sit and go 6-max” è un torneo di texas hold’em con al massimo sei partecipanti.
Size bet: dimensione della puntata, o ammontare della puntata. Cioè quanto puntare in base al valore del piatto. La dimensione dei rilanci e contro-rilanci.
Slow play: strategia di gioco in cui anche se si ha una mano forte non si rilancia, in modo che restino in gioco più giocatori e quindi aumenti l’ammontare del piatto. In pratica si cerca di tenere nascosta la propria mano forte per massimizzare le entrate.
Small blind: la minore puntata obbligatoria prima della distribuzione delle carte. Abbreviato “SB”.
Split: quando due o più giocatori, scegliendo le migliori 5 carte sulle 7 disponibili hanno lo stesso punto, e quindi si dividono il piatto.
Stack: la propria quantità di chips. E’ il fondo cassa, l’ammontare di chip a prorpia disposizione.
Starting hands: le mani di partenza, cioè solo le due carte personali.
STPR: acronimo di “Stack To Pot Ratio”, cioè il rapporto tra lo stack e il piatto. Esempio se abbiamo uno stack di 30.000 chip e il pot è 3000, allora lo STPR è 10. Quando lo STPR si avvicina allo zero, siamo in pot commitment.
Suited: quando due o più carte sono dello stesso seme
Suited connectors: due carte dello stesso seme consecutive che potrebbero andare a scala (es. 10-J di fiori)
Tell: segnale del linguaggio del corpo, movimento involontario che rivela agli avversari informazioni sulla nostra mano.
Tight: giocatore “chiuso”, che entra in partita solo quando ha alte probabilità di vincere la mano. In pratica è un giocatore che tende a prendere parte alle mani solamente quando si sente forte, quando ha due carte personali molto forti.
Top pair: realizzare una coppia grazie ad una delle proprie carte personali e la più altra delle carte comuni. In pratica indica una coppia realizzata con la carta più alta del board.
Underdog: giocatore che ha la mano sfavorita.
UTG: acronimo di Under The Gun, cioè “sotto tiro”, sotto il fucile dei propri avversari. È la posizione al tavolo a sinistra del grande buio, quindi è il primo giocatore a dover parlare. Quando ci si trova in posizione UTG è sconsigliabile giocare se si hanno carte marginali.
Valore atteso: l’aspettativa rispetto a una nostra decisione. Viene chiamata anche “speranza matematica”. L’aspettativa è quantificabile e può essere positiva o negativa. In inglese si chiama “expected value” e viene indicata con la sigla EV. Avrò quindi EV+ e EV-.
Value bet: una puntata che viene fatta per il valore della propria mano. In pratica si pensa di avere la mano migliore e quindi si fa una puntata per essere chiamati dall’avversario, per massimizzare la vincita.
Winner takes all: cioè il vincitore porta a casa tutto. Torneo in cui vince solo il primo.
WSOP: acronimo di “World Series of Poker”, il torneo più importante e prestigioso al mondo che si svolge annualmente a Las Vegas, negli Stati Uniti d’America. Nelle WSOP il torneo più importante è il “Main Event”, un torneo di poker texas hold’em no limit.